L’abuso del passeggino limita l’autonomia dei bambini

L’abuso del passeggino limita l’autonomia dei bambini

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Qualche giorno fa tornando dal parco la mia piccola peste microba ha cominciato a prendere in giro una sua amichetta coetanea perché era stata posizionata dalla mamma nel passeggino. Ad essere sincera io in quel momento ho invidiato il mezzo a 4 ruote e ho capito benissimo la mamma in questione: fra zaino del figlio maggiore, monopattini, pallone e una treenne che corre ovunque il passeggino ha solo funzione di carrello. Io al contrario ero carica più di un mulo e la mia schiena a sera gridava vendetta. Nonostante questo sia la quotidianità, al compimento dei tre anni, lo scorso anno, ho archiviato il capitolo passeggino. Ne ho fatto una questione di principio, un passo verso l’autonomia di mia figlia, indipendentemente dai miei problemi logistici, un modo per insegnarle a camminare per lunghi tratti, per prestare attenzione alle strade, ai semafori. Scusate se mi permetto ma aborrisco da quei genitori che ancora a 4-5 anni mettono i bambini nel passeggino, magari con il ciuccio in bocca.

A darmi ragione ci sono le parole della neuropsicologa inglese Sally Goddard Blythe, direttrice dell’Istituto di Neuropsicologia fisiologica di Chester secondo cui l’abitudine di tenere troppo i bimbi nel passeggino o nei seggiolini d’auto li limiterebbe dal punto di vista dello sviluppo fisico e del linguaggio. Spesso i bambini, soprattutto quelli più grandicelli, hanno il passeggino rivolto verso avanti, con l’adulto alle loro spalle: questo potrebbe non favorire le interazioni, provocando difficoltà nel linguaggio dei piccoli. A tutto ciò si aggiungono limitazioni di tipo fisico, provocate dall’impossibilita’ di muoversi ed esplorare liberamente il mondo: stando a lungo seduti non si muove in un contesto tridimensionale, non tocca gli oggetti, non ne sente gli odori, non gioca  con fratellini o sorelline e dei coetanei. Il passeggino, ma vale anche per le seggioline o il seggiolone in casa, non vanno intesi come un posto in cui il bimbo deve stazionare perché questo induce il piccolo a una scarsa autonomia oltre ad essere poco fisiologico anche per la postura: il bambino costretto in uno spazio troppo delimitato per le sue esigenze, rischia di assumere posizioni errate del corpo.