Vacanze natalizie e compiti; iI trucco sembrerebbe quello di non farli vivere al bambino come una punizione, ma come un modo di tenere allenata la mente, e pertanto farli poco per volta ogni giorno anziché ridursi all’ultimo. I compiti delle vacanze sono un modo per non ‘spegnere’ completamente la mente, ma dovrebbero richiedere un impegno di non più di un quarto d’ora- venti minuti, fino ad un’ora per i più grandi.

Vacanze natalizie e compiti; iI trucco sembrerebbe quello di non farli vivere al bambino come una punizione, ma come un modo di tenere allenata la mente, e pertanto farli poco per volta ogni giorno anziché ridursi all’ultimo. I compiti delle vacanze sono un modo per non ‘spegnere’ completamente la mente, ma dovrebbero richiedere un impegno di non più di un quarto d’ora- venti minuti, fino ad un’ora per i più grandi.

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Finiti i festeggiamenti, salutati nonni e zii i miei bambini sono partiti per la montagna con il papà.
Io rimarrò a Milano fino a capodanno a lavorare; ovviamente mi spiace non essere con loro e nonostante papàchef sia bravissimo a gestirli, non nego una certa apprensione. Ho preparato con cura la valigia praticamente svuotando l’intero armadio perché “non si sa mai”, ho preparato giochi, colori, libretti vari quando ad un certo punto mi sono ricordata dei compiti delle vacanze.
“ah, già” , è stata la risposta di Supernano.


Stavo proprio per dimenticarmene in quanto non abituata a quaderni e compiti. I maestri di Supernano preferiscono concentrare il tutto durante la settimana e far riposare i bambini nei week end, ma quando le vacanze sono lunghe dare qualcosina da fare è quasi d’obbligo. E per qualcosina intendo proprio poco, qualche paginetta che in un pomeriggio massimo due si svolge. Sempre nell’idea che lavorano tanto già durante l’anno.
Ma non è per tutti così. So di amiche che vivono costantemente sotto l’incubo di “sti benedetti” compiti, senza un momento di relax.

I consigli degli esperti su come affrontarli si sprecano.
Il trucco sembrerebbe quello di non farli vivere al bambino come una punizione, ma come un modo di tenere allenata la mente, e pertanto farli poco per volta ogni giorno anziché ridursi all’ultimo.
I compiti delle vacanze sono un modo per non ‘spegnere’ completamente la mente, ma dovrebbero richiedere un impegno di non più di un quarto d’ora- venti minuti, fino ad un’ora per i più grandi.
Man mano che i ragazzi crescono non dovrebbero essere spronati a fare i compiti ma insegnare l’autogestione in modo da apprendere una personale capacità di organizzarsi e di imparare a gestire i propri tempi durante la giornata.
Diverso il discorso nel caso di ragazzi “refrattari” ai compiti o ragazzi che hanno bisogno di recuperare nozioni in cui altri sono più esperti: in quel caso potrebbe essere utile e  importante mettersi insieme a tavolino.
Per tutti è poi utile la lettura e per far si che questa non sia percepita come un peso è fondamentale promuoverla sin da quando sono piccoli.
Per questo ho già dato indicazione a papàchef dopo lo sci di portarli nella bellissima biblioteca della montagna che per essere di un piccolo paesino non ha nulla da invidiare alla nostra di quartiere.